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Dal 2003 abbiamo ridisegnato il modo di fare viaggi di pesca e siamo stati pionieri della pesca al luccio moderna . Visita i nostri social

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Come è nato Pikepride

LE ORIGINI DI PIKEPRIDE, come tutto ebbe inizio.

Durante l’inverno del 2003 sono partito per l’ Inghilterra alla ricerca dei famosi northern pike. Durante le varie uscite di pesca e nei pub della zona, ho ascoltato diversi racconti, sulle selvagge ed inesplorate acque irlandesi e sui suoi lucci. I racconti, grazie alla consueta enfasi degli anglers e alle numerose pinte, si tramutavano presto in leggende, nei quali non si capiva dove finiva il vero e cominciava l’immaginario.
Non c’era altro modo per verificare la veridicità degli epici racconti da pub inglese, se non quello di recarsi sull’ isola di smeraldo alla ricerca degli irish twenties, i favolosi lucci irlandesi da 10 chili.
Volai da Leeds per Dublino il 18 marzo, dove trovai un’ Irlanda con addosso ancora i postumi del famoso “S. Patrick Day”, festa “sacra” per ogni irlandese over 18.
Lasciai la capitale in autobus perchè dovevo incontrare quattro miei amici Italiani che, inconsapevoli come me degli effetti collaterali dei lucci irlandesi, avevano deciso di far parte di questa, per noi, pionieristica, spedizione.
Ci incontrammo a Mullingar, gradevole cittadina del Westmeath, dalla quale si possono facilmente raggiungere il river Inny e i grandi laghi ad esso collegati quali l’oramai decaduto Derravaragh. Tante erano le mie aspettative su questo lago del quale, insieme al “mighty river Suck”, narravano alcuni dei racconti degli anglers inglesi.
Dopo dieci favolosi giorni di pesca sul River Inny, che ci regalò lucci fino a 6- 7 kg, i miei compagni di avventura tornarono a casa. Io decisi di rimanere una settimana in più, già programmando il mio ritorno per l’autunno successivo sul mitico river Suck.
Durante l’estate mi preparai ad un trekking di un mese in solitario. Tra ottobre e novembre girovagai con zaino, canne da pesca e tenda sulla sponda del Suck, tra pascoli, brughiere e terre selvagge, alla ricerca del vero spirito dello spinning, del luccio e probabilmente anche di me stesso.
Ciò che trovai, oltre ai 90 lucci in 17 giorni di pesca, fu un fiume incantevole e molti piccoli laghi, alcuni dei quali ancora vergini fin dalla notte dei tempi. In Irlanda, ancora oggi è possibile trovare laghi dove nessun pescatore abbia mai bagnato le lenze, questo sia grazie all’ enorme numero di acque disponibili, sia alle sconfinate torbiere, che là dove non arrivano nè strade nè sentieri, nascondono piccoli e grandi gioielli.

IL PROGETTO PIKEPRIDE

I primi due viaggi mi spinsero a recarmi sempre più spesso in Irlanda fino a farmi decidere, incoraggiato da diversi amici, di far diventare la pesca al luccio il mio lavoro. Ho così iniziato a collaborare con una agenzia viaggi elaborando e fondando insieme a loro il progetto Pikepride.
Solo ora che la mia vita per più di 7 mesi l’anno è dedicata totalmente al luccio, allo spinning e alla natura, ho realizzato che molti dei racconti degli anglers inglesi sono ordinaria realtà, infatti, ogni giorno di pesca in Irlanda diventa una leggenda indimenticabile.